Quattro associazioni, un’unica voce contro le barriere architettoniche ed economiche alle disabilità: il messaggio del trekking per lo sport inclusivo a Milano

Sabato 11 maggio, in occasione della Civil Week milanese, l’iniziativa del CAI Milano (in collaborazione con Associazione Italiana Sclerosi Multipla, l’UICI sezione territoriale di Milano e Unione Nazionale Mutilati per Servizio) ha coinvolto 42 persone, tra volontari del CAI Milano e della Commissione Montagnaterapia della sezione, ciechi e malati di sclerosi multipla con i loro accompagnatori.

Milano, 13 maggio – Oltre 42 partecipanti al mini-trekking urbano organizzato sabato 11 maggio dal CAI Milano in occasione della Civil Week milanese: presenti 14 volontari del CAI Milano e della Commissione Montagnaterapia della sezione, 5 ciechi e 6 malati di sclerosi multipla con i loro accompagnatori. L’iniziativa, realizzata insieme ad Associazione Italiana Sclerosi Multipla, l’UICI sezione territoriale di Milano e Unione Nazionale Mutilati per Servizio, è stata un modo per promuovere a Milano i valori di inclusione dello sport, ma anche per porre l’attenzione sulle barriere architettoniche ed economiche che in città mettono a rischio proprio quei valori. Economiche anche perché i fondi destinati alle disabilità continuano a essere ridimensionati. Protagonista di questa edizione della Civil Week è stato l’articolo 33 della Costituzione Italiana, “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”, e il CAI Milano è impegnato a tradurlo in pratica ogni giorno con la sua attività. I partecipanti hanno percorso parte del sentiero urbano MilanoInCima 101 del CAI Milano, dal Duomo all’Arco della Pace, alla scoperta, ognuno attraverso le proprie modalità di esperienza, degli aspetti storici, geologici e naturalistici, sotto la guida di Alfredo Costa (responsabile Sentieri Urbani CAI Milano) e Michele Zucali (presidente Commissione Scientifica CAI Milano).

Lasciato alle spalle il Duomo, in Piazza Mercanti (una delle poche piazze medievali di Milano rimaste intatte), i partecipanti hanno conosciuto meglio le Scuole Palatine, la prima para-università d’Italia, e lì è stato svelato loro l’enigma del pozzo e della Pietra dei Falliti. Ma hanno scoperto anche perché la loggia, oggi museo della Resistenza, è detta anche Palazzo dei Sussurri. E, davanti al Palazzo dei Giureconsulti, hanno scoperto perché la statua raffigurante Sant’Ambrogio ha un corpo con alcune sembianze femminili.

Il gruppo si è, poi, fermato in via Dante, protagonista a cavallo tra Ottocento e Novecento di un rilancio stilistico accompagnato da innovazioni tecnologiche all’avanguardia, che hanno trasformato radicalmente abitazioni fatiscenti e obsolete. All’angolo con via Broletto c’è la prima sede del Piccolo Teatro e proprio lì i partecipanti hanno capito che cosa ha a che fare con la “Dama con l’ermellino” di Leonardo da Vinci e con la barbarie della polizia segreta fascista. Attraversato il Castello Sforzesco, sulle cui mura più antiche spuntano cespugli di capperi spontanei, il gruppo si è addentrato in Parco Sempione, dove ha scoperto perché la Fontana dell’Acqua Marcia fosse ritenuta dai milanesi, soprattutto i più giovani, un elisir di lunga vita. Infine, all’arrivo, i partecipanti hanno potuto apprezzare la bellezza dell’Arco della Pace, il suo significato, le sue origini e i marmi che sono stati utilizzati per la sua costruzione. I palazzi e i monumenti di Milano raccontano anche la storia geologica dell’area, in un viaggio nel tempo che va dal Paleozoico all’ombra del Duomo al Giurassico sotto quella dei portici, mentre l’Arco della Pace è un vero e proprio portale per il Mesozoico. E lì non è stato difficile immaginare Milano com’era nella preistoria: una sconfinata foresta di latifoglie con moltissimi tratti paludosi. Già grazie alle signorie e, successivamente, anche agli Asburgo, oggi Milano può contare su quasi 170.000 alberi di 200 specie diversi (dalla quercia al pino dell’Himalaya, passando per i cipressi delle paludi statunitensi al noce del Caucaso, con un salto anche in Cina). Passeggiando nei parchi, tra le fronde di questi alberi non è impossibile imbattersi in alcuni esemplari delle circa 200 specie di uccelli che vivono o passano nella nostra città, vere e proprie sentinelle della qualità ambientale.

Qui il comunicato stampa in pdf e sotto altre immagini del trekking